Accanto al frusciare del cereale,
tra le onde del vento sull’avena,
l’ulivo dal volume argentato,
stirpe austera, nel suo ritorto cuore terrestre:
le gracili ulive lucidate dalle dita che fecero la colomba e la chiocciola marina:
verdi, innumerevoli, purissimi picciuoli della natura, e lì negli assolati uliveti,
dove soltanto cielo azzurro con cicale e terra dura esistono,
lì il prodigio, la capsula perfetta dell’uliva che riempie il fogliame con le sue costellazioni:
più tardi i recipienti, il miracolo, l’olio.
(P. Neruda – Ode all’Olio)